Ficca il naso

mercoledì 5 settembre 2018

Magnifico, ma questa non è guerra: la carica della brigata leggere



Mezza lega, mezza lega
avanti, una mezza lega,
nella valle della Morte
cavalcarono tutti i seicento

25 ottobre 1854, Crimea. Le forze russe attaccano il campo britannico di Balaklava, nel tentativo di rompere l'assedio di Sebastopoli. Durante gli scontri che seguono fra soldati dello zar e truppe franco-inglesi, i russi riescono a catturare i cannoni navali dei turchi posizionati sulle alture Causeway e iniziano a rimuoverli. Non essendo ancora arrivate le due divisioni di fanteria richieste e avendo a disposizione solo due brigate di cavalleria, il comandante inglese Lord Raglan comanda al capitano Nolan di portare al marchese di Lucan l'ordine di attaccare i russi coi suoi cavalieri. Quando il marchese chiede a quali cannoni si riferisce l'ordine, non riuscendo a vedere il fianco destro occupato dai russi, Nolan indica con veemenza i quattordici cannoni dietro i quali si è raggruppata la cavalleria respinta dal 93° Highlanders, la famosa "sottile linea rossa".

Lucan ordina al marchese di Cardigan di caricare con la brigata leggera, mentre lui seguirà con la brigata pesante. Quando i dragoni leggeri, i lancieri e gli ussari di Cardigan entrano nella vallata, si fa chiaro che l'impresa è suicida: fra i cavalli britannici e le bocche da fuoco nemiche ci sono quasi 2 km di terreno aperto e pianeggiante, da percorrere sotto il fuoco d'infilata provenienti dai cannoni e dai fucilieri russi schierati sui pendii a lato della vallata. Nolan non può chiarire il malinteso, in quanto è uno dei primissimi a cadere; Lucan, rendendosi conto della situazione, arresta la brigata pesante e lascia che i 673 cavalleggeri di Cardigan attacchino da soli.
I russi sono sconvolti. Pensano che gli inglesi siano ubriachi, e aprono il fuoco sugli assalitori con tutto quello che hanno.

Cannoni alla loro destra,
cannoni alla loro sinistra,
cannoni davanti a loro
sparavano e tuonavano;
tempestati da palle e proiettili,
cavalcarono coraggiosamente dritti
nelle mandibole della Morte,
nella bocca dell'Inferno
cavalcarono i seicento.

I cavelleggeri trottano per alcuni minuti sotto il fuoco intensissimo proveniente da ogni lato, ma non si arrestano. Quando ormai sono così vicini da poter vedere gli artiglieri russi in faccia, spronano i cavalli e si lanciano alla carica, aprendosi un varco a sciabolate. La brigata leggera come un cuneo sfonda la massa della cavalleria russa, 5.240 soldati, prima di venir respinta dall'enorme superiorità numerica del nemico e ritirarsi. Gli artiglieri superstiti tornano immediatamente in posizione e ricominciano a sparare sugli inglesi in ritirata con palle di cannone e mitraglie. Almeno da un fianco non giunge più il fuoco dei russi, aggrediti dalla cavalleria coloniale francese.

I britannici ebbero 156 morti, 122 feriti e rimasero con soli 195 uomini ancora a cavallo. I russi ebbero qualche centinaio di perdite, ma mantennero la posizione e i cannoni, risultando vincitori dello scontro. In seguito a questo episodio audace, la reputazione della cavalleria inglese ne risultò fortemente aumentata, mentre quella dei loro comandanti ne venne intaccata.
Infatti ad oggi ancora non sono chiare le dinamiche che portarono al fraintendimento, ma quel che è certo è che rivalità e odii personali che avvelenavano i rapporti fra alcuni comandanti inglesi, specialmente Raglan e Lucan, furono tra le cause di quello che successe quel giorno.

Regogolo Boemetto

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