Ficca il naso

giovedì 16 agosto 2018

Leuttra: la fine dell'invincibilità spartana (6 luglio 371 a.C.)



Dopo la guerra del Peloponneso che aveva visto la sconfitta di Atene e delle sue ambizioni di egemonia su tutta la Grecia, Sparta si era imposta come la dominatrice dell'Ellade, forte della sua supposta invincibilità sui campi di battaglia. La tattica della falange oplitica aveva per secoli continuato a dimostrare la sua validità, anche se episodi come la battaglia di Sfacteria avevano dimostrato come le truppe leggere potessero dare un contributo altrettanto decisivo.
Avendo sconfitto i rivali ateniesi, gli spartani utilizzarono il loro strapotere per imporre in varie città della Grecia governi oligarchici, Tebe compresa. Nel 379 Pelopida e altri leader del movimento democratico tornarono dall'esilio ad Atene, riuscendo a far sollevare la popolazione contro gli oligarchici e i loro alleati spartani.
Da questo episodio scoppiò la cosiddetta guerra Beotica, che si concluse con lo scontro di Leuttra. All'alba del 6 luglio del 371 i prognostici non erano favorevoli ai discendenti di Cadmo: 9.000 fra tebani e alleati avrebbero dovuto affrontare un'armata non solo superiore di numero (circa 14.000), ma anche contenente i leggendari e invincibili opliti spartani.

Probabilmente ispirato dai fatti della battaglia di Delo, nella quale i tebani avevano schierato una falange profonda il doppio del consueto (8-12 file di uomini era la profondità classica), Epaminonda scelse di schierare i suoi uomini in maniera poco ortodossa: invece di schierare i suoi uomini migliori sul fianco destro, il più vulnerabile, fece avanzare il Battaglione Sacro e i suoi migliori opliti sul fianco sinistro, direttamente davanti all'elitè spartana guidata da re Cleombroto. Il contingente tebano, profondo ben 50 linee, avanzò più velocemente del resto della linea tebana, andando a disegnare un fronte obliquo. La superiorità di forze applicate in un punto nevralgico fu decisiva e infatti il re spartano e moltissimi dei suoi uomini migliori caddero prima che il resto della formazione spartana riuscisse a manovrare per venire in loro soccorso.
Con la caduta del generale peloponnesiaco e i leggendari spartiati morti o in fuga, gli alleati degli spartani si diedero alla fuga, lasciando sul campo il mito dell'invincibilità degli spartani.

La disfatta ebbe importanti conseguenze politiche, la prima fra tutte il declino dell'egemonia spartana e l'ascesa della breve egemonia tebana. La tattica dello schieramento obliquo, noto anche come formazione echelon, rimarrà decisiva e importantissima nei secoli a venire fino ai giorni nostri, un tributo al genio tattico di Epaminonda.


Art by Giuseppe Rava



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