Ficca il naso

mercoledì 29 agosto 2018

Duri come la montagna, floridi come il mare: i Liguri



(Nell'immagine, Troy: last war of the Heroic Age. Utilizzata per sottolineare l'uso dell'arco, la presenza di fortificazioni, l'abbigliamento degli attaccanti di stampo etrusco e dei difensori liguri. Dovrebbe ricreare in tale uso un attacco da parte degli etruschi a uno dei castellieri del popolo ligure).

La popolazione dei Liguri ha un passato glorioso, il cui valore indiscusso per la storia d'Italia li ha portati ad essere legati ai miti greci e latini. Nelle Argonautiche Giasone dovette nascondersi ai liguri tramite incantesimi, nell'Eneide i liguri furono tra i pochi alleati di Enea nella guerra contro i Rutuli, Eschilo esalta le abilità militare di questo popolo guerriero. Le tribù ligure non si limitavano alla regione a cui hanno dato il nome, ma si espansero in lungo e largo per Italia, Francia, Spagna. Si attesta la presenza di liguri in Sicilia (tanto che gli scrittori romani consideravano i siculi e i sicani come discendenti dei liguri), in Toscana (Mugello e Casentino) in Corsica, in Sardegna, in Piemonte, nella pianura Padana e pure nella penisola Iberica e nelle Francia meridionale.

Con l'espansione celtica parte dei liguri dovettero arretrare nel territorio della Liguria oppure mescolarsi con i nuovi conquistatori (non sappiamo se vi furono conflitti o integrazione pacifiche). Genti come i Taurini, gli Insubri e i Leponzi devono molto della loro cultura ai liguri (nonché agli etruschi) e molto probabilmente erano essi stessi di origine ligure. La tecnica di costruzione dei castellieri, per esempio, è un tipico retaggio ligure, che si espansa per tutta l'Europa cosiddetta barbarica. La potenza e la ricchezza dei Liguri li ha portati ad avere contatti con Etruschi, Greci e Cartaginesi.

La politica espansionistica degli Etruschi fu proprio arginata dai Liguri, i quali resistettero alle spedizioni dei vicini per poi contrattaccare. è testimoniato che tutti gli insediamenti etruschi a nord dell'Arno (es. Pisa), venivano periodicamente assaliti e saccheggiati dalle tribù liguri delle montagne. Gli insediamenti etruschi a nord dell'Arno (es. Pisa), venivano periodicamente assaliti e saccheggiati dalle tribù liguri delle montagne Nel 500 a.c. ci fu la fondazione dell'oppidum di Genua, sviluppatasi come emporio etrusco dal castelliere ligure situato in località Castello. La città si dimostrò essere un importantissimo centro commerciale, tanto da ampliarsi già verso l'odierna Prè, sul rivo Torbido. I liguri presero presto il controllo di questo insediamento, strappandolo agli etruschi.

I Greci ebbero rapporti ambivalenti con i Liguri: la leggenda della fondazione di Massalia ha come protagonisti i liguri, che controllavano anche quei territori in epoca antica. Si racconta che dei coloni Focesi provenienti da Efeso incontrarono un sovrano ligure di nom Nannu, che li invitò a partecipare ad un banchetto. Durante questo la figlia del re, Gyptis, avrebbe scelto il suo sposo tra i commensali. La giovane espresse la sua preferenza per il greco Protis, grazi al quale i greci ebbero il permesso di fondare il loro emporio. La realtà dei fatti fu tuttavia diversa: dopo i primi anni di pace, i greci entrarono in conflitto con i liguri. La forza di questi impedì agli ellenici di espandersi, essi furono costretti a svilupparsi nelle attività commerciali (essendo tante tribù, i liguri non disdegnavano di commerciare con il nemico di un proprio cugino o alleato), che anche grazie ai Liguri divenne il più importante porto della Gallia. In area litorenea clan da segnalare sono i Genuati (Genova), gli Inguani (Albenga e Diano Marina, Verezzi), i Sabazi (Savona). In area montana importantissimi gli Apuani, situati nella Lunigiana, Garfagnana e Versilia. In Piemonte da segnalare gli Statielli di Alessandria, Bagienni della Valle del Tanaro e i Libui del basso Vercellese. Non sono da dimenticare poi i Sebobrigi di Marsiglia e i Corsi di Corsica.

Tra i V e IV secolo a.c. ci sono testimonianze di commerci esercitati dai Liguri con i popoli della Campania, con i Cartaginesi, con gli Ateniesi. Le tribù liguri dell'interno si dedicavano principalmente alla pastorizia, alla ricerca del metallo, alla caccia. Al contrario i clan costiero vivevano spesso di commercio (oltre a essere uno scalo commerciale, i loro paesi costieri producevano miele e vendevano pietre preziose) e di pesca. Sebbene descritti in alcuni casi come primitivi e selvaggi (non conoscevano la scrittura), i liguri arrivarono a commerciare anche la richiestissima ambra baltica, mentre sviluppavano una prima flotta, che i romani indicavano composta da marinai molto abili. Grazie alla loro abilità guerriera, i liguri delle zone più povere si dedicavano all'attività di mercenari, tanto da servire nei ranghi romani quali ausiliari durante le guerre in Africa contro Giugurta. La flotta ligure non disdegnava neppure la pirateria, attività molto comune nel mediterraneo antico.

Rimane ancora un mistero la loro origine: alcuni autori li considerano indoeuropei, altri pre indoeuropei. La prima si lega a un'origine pregallica, viste le similutidini con il popolo celtico, la seconda invece sostiene invece che i liguri siano come gli iberi eredi delle popolazioni sopravvissute alle migrazioni indoeuropee che calarono in Italia nel III millennio a.c. A prescindere da queste difficili elucubrazioni, sappiamo che i liguri ebbero tre periodi: un periodo pre indoeuropeo o proto indoeuropeo in cui parlavano una lingua del tutto scevra di elementi esterni; un periodo proto celtico (II millennio a.c.) e dal 1000 a.c. si parlerebbe una lingua mescolata tra celtico, etrusco e ligure. Tale retaggio molto forte rimase per tutta l'epoca romana, dove si parlò per lungo tempo di etnia ligure (ligures comati, per la loro abitudine di portare i capelli lunghi). Importanti elementi che distinguono la civiltà ligure da quella celtica (portandola ad assomigliare di più a quella nuragica) sono il pantheon divino e i castellieri.

1. Gli dei venerati dai Liguri, le cui incisioni e monumenti si possono trovare nei monti della Liguria e del Piemonte, erano i numi celesti della montagna, come Pen, Beg e Alb. Presente anche Il culto delle matronae acquatiche (come al santuario di Monginevro), delle divinità cornute e del misterioso re divinizzato di nome Cicnu. Solo dal VII secolo a.c. abbiamo corredi funebri simili a quelli celtici.

2. I Castellieri erano fortezze militari che controllavano la mezza costa e i passi montani. Al contrario degli oppidum non erano abitati da civili, ma rappresentavano presidi militari ed eventuale rifugio per le popolazioni minacciate. Ciò è sintomo di un grande sviluppo militare, che è provato dalla fama guerriera dei liguri e delle loro vittorie contro Romani, Etruschi e Greci. Sappiamo che, nonostante non fossero prestanti come i celti, i liguri sfruttavano appieno le tecniche di guerriglia, di tiro con l'arco e di attacco mordi e fuggi. Da segnalare la terribile disfatta che inflissero ai romani nella battaglia di Valle del Magra, nel 186 a.c.

Alla fine i Liguri vennero sottomessi dai Romani, dopo una lunghissima serie di conflitti di cui parleremo approfonditamente in un altro articolo, ma mantennero la propria identità per secoli. Alla caduta dell'impero i loro eredi si dimostrarono degni del loro passato glorioso: ancora adesso la Liguria è popolata da gente dura, abile, capace di affrontare le difficoltà come fecero i loro avi.


Regogolo Boemetto

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